C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
, angustiato, disse a un servitore: - Prendila e portala giù; mettila fra i cagnolini figliati dalla cagna. Però se morisse, sarebbe meglio per lei! Non
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giorno venne uno, e disse al Re: - Maestà, passavo pel bosco qui vicino, e incontrai l'Uomo selvaggio. Mi disse: "Vai dal Re, e digli che voglio la
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chiamata per le mie figliuole. - Menale qui ad una ad una; si sceglieranno la Sorte colle loro mani. Il buon Uomo, tornato a casa tutto contento, disse alle
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giorno, vedendo che in casa sua si moriva di fame, disse a suo padre: - Babbo, datemi la santa benedizione: vo' andare a cercar fortuna pel mondo. - Il
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bella ragazza, che era la più bella del mondo. Rimase abbagliato! E, senza por tempo in mezzo, disse al ciaba: - Io sono il Re: vo' la tua figliuola per
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fece venire tutti dinanzi. - Figliuoli - disse - son due giorni che non gustiamo neppure un gocciolo d'acqua, ed io, dalla disperazione, non so più dove
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, vedendola piangere pel rifiuto del Re, le disse: - Sta' tranquilla: ti sposerà e dovrà venire a pregarti. Lascia fare a me. Infatti un giorno il Re
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Reginotta? - domandò il Re. I ministri si guardarono in faccia, più bianchi di un panno lavato. - La Reginotta dov'è? - Maestà, - disse un ministro
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spariva fra le dita e disse: - Ecco il rimedio. Questa notte, appena la Regina sarà addormentata, Vostra Maestà glielo versi tutto intero in un orecchio
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piangere. - Figliuola sventurata! Sei nata Regina, e non puoi godere della tua Sorte! Diventata grande, a sedici anni, lei disse al padre: - Maestà
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vuol ricotta; vuol sposare la Reginotta; E se il Re non gliela dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di loro disse
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vederle. Osservò minutamente ogni cosa e poi disse: - Maestà, vi manca il meglio. - Che cosa mi manca? - L'albero che parla. Infatti, tra quelle rarità
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non aveva avuto ancora figliuoli e ne era accorato assai. - Comarina, - le disse - non vi arrischiate più a dire così, o guai a voi! La povera donna
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troverete avanti a una grotta: la Fata gobba abita lì. - Va bene, - disse il Re - partirò domani. Prese le provviste per otto giorni, e si mise in cammino
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parve strana. Ma la Regina, curiosa, disse: - Lo coverò io. E se lo mise in seno. Dopo ventidue giorni, sentì rompersi il guscio. Venne fuori un pulcino
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dell'oro? - Tenetevi ogni cosa. Sarà quel che sarà! E andò via. Il Re disse al cardellino: - Ora che ti ho tra le mani, ti vo' martoriare. Il cardellino
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- disse uno dei Ministri - proviamo se il Mago è indovino. La Regina staccerà la farina, la impasterà, farà la pagnotta e la stiacciata; per scaldare il
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setole di spazzola, gialli, stenti, si fermò, colpito dalla meraviglia e disse ai ministri: - É proprio una bellezza! Lo comprerei volentieri
Accademia della crusca
